Trama del Film:
Sono passati due anni dalla folle
notte di Las Vegas in cui Phil, Stu e Alan rischiarono di far saltare il
matrimonio del loro amico Doug. Anche se ancora in cerca dei pezzi mancanti
della sua psiche, Stu è finalmente in procinto di sposarsi e, per l'occasione,
ha deciso di invitare Doug e Phil ad una sfarzosa (e astemia) cerimonia in
Thailandia presso la villa dei futuri suoceri. L'unico problema è che il
viziato e pazzoide Alan non si è mai scordato quella fatidica notte a Las Vegas
e, venuto a sapere del matrimonio di Stu, fa di tutto per farsi invitare, ansioso
di poter passare un'altra notte assieme ai suoi unici amici. A parte qualche
screzio fra Alan e il geniale fratello adolescente della sposina e un futuro
suocero non proprio entusiasta dello sposo, tutto sembra procedere tranquillo.
Finché qualche giorno dopo, arriva la solita telefonata da parte di Phil:
“Abbiamo combinato un casino. Un'altra volta".
Contravvenendo al primo e unico
comandamento di Las Vegas (“What happens in Vegas stays in Vegas”), la banda di
Una notte da leoni ingaggia un altro matrimonio e un'altra notte molesta di
ebbrezza ed entusiasmi senza freni, trasportando personaggi, deliri e buchi
neri della memoria dai casinò del Nevada ai quartieri più malfamati di Bangkok.
E tuttavia, ad essere infranta è solamente la regola omertosa della “città del
peccato” e non certamente la legge della serializzazione di Hollywood, quella
che vuole che il tipico sequel riproponga gli stessi elementi del capostipite
riadattati a una location esotica. La dura ricetta del sequel viene perciò
applicata minuziosamente in Una notte da leoni 2: dagli ingredienti del
micidiale cocktail del primo episodio (un trio comico perfettamente calibrato),
fino al modo di miscelare l'umorismo di una commedia goliardica con la
struttura di un noir o di un giallo (come se gli amici di American Pie si
organizzassero per un colpo come Le iene di Tarantino). Todd Phillips non
abbassa il gomito, anzi, distilla esattamente lo stesso impianto narrativo del
primo film (con tanto di prologo ed epilogo), rimodellandolo fra i luoghi
comuni sul fascino e sul degrado della Thailandia, come giardini zen e alberghi
miserabili.
Ora, se il primo bicchiere era
piacevolmente frastornante, al secondo la formula comincia a far salire le
prime nausee. La rimpatriata può contare ancora sui tre simpatici compagni di
sbronza ma, venuto meno l'effetto sorpresa, sembra che anche i tre viveur
lavorino principalmente per inerzia. Ad eccezione di Ed Helms, che non si fa
problemi di fronte a qualunque supplizio in nome della risata, Bradley Cooper
pare ben felice di mettersi da parte, mentre Zach Galifianakis gioca sulla
consapevolezza di saper far ridere recitando anche solo con la barba.
Per il resto, le uniche tessere
del puzzle vagamente più squadrate rispetto al primo film virano decisamente
verso il pulp: qualche sguaiata sequenza d'azione, dita mozzate, sodomie
enarrate, deliri lisergici e una sfida continua alla protezione animali. Ma su
tutta questa ubriacatura divertente e rovinosa, resta l'alone di
un'ottenebrante sensazione di déjà-vu.
Buona Visione